Le acciughe conservate sono da secoli protagoniste della gastronomia siciliana, grazie al loro sapore intenso e alla loro capacità di esaltare ogni piatto con un tocco umami naturale. Se un tempo erano le sarde a dominare le ricette isolane, oggi sono le acciughe maturate in salamoia e poi conservate sott’olio ad aver preso il loro posto, per motivi di disponibilità, lavorazione e conservazione. Le acciughe quindi festeggiano il 2025 come l’anno in cui saranno sicuramente protagoniste.
L’acciuga è l’insaporitore per eccellenza della cucina siciliana: la troviamo nelle paste tradizionali, nei secondi piatti, nei contorni e persino nei lievitati da forno. Da Palermo a Catania, passando per Trapani e Siracusa, ogni territorio ha una sua interpretazione di questo ingrediente prezioso.
Ora che la Sicilia è stata nominata Regione Europea della Gastronomia 2025, abbiamo l’occasione perfetta per valorizzare le acciughe lavorate e conservate, raccontando la loro storia e il loro ruolo nella tradizione culinaria dell’isola.
Negli ultimi anni, il concetto di umami ha conquistato il mondo della gastronomia, diventando un elemento essenziale per esaltare il gusto dei piatti. Ma in Sicilia, l’umami è sempre stato presente, nascosto nei gesti delle nonne e nelle ricette tramandate da generazioni. E tra gli ingredienti umami naturali più potenti, le acciughe lavorate e conservate occupano un posto d’onore.
Dell’umami naturale delle acciughe lavorate e conservate, nei prossimi giorni, ne parleremo in maniera molto più approfondita. Quello che vi chiediamo è di seguire questa sezione news del nostro web site, ma anche i canali social dove aggiorneremo con piccole pillole di “sapore”.