La cucina italiana candidata patrimonio immateriale UNESCO. Noi ci siamo, con il gusto del mare.

L’Italia si prepara a un nuovo, importante riconoscimento: la cucina italiana è a un passo dall’essere dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

Già ricevuto un primo parere tecnico favorevole. Per la conferma ufficiale, bisognerà attendere dicembre 2025, quando il Comitato intergovernativo si riunirà. 

Nel dossier presentato, la cucina italiana non è raccontata solo come tradizione gastronomica, ma come un sistema sociale fatto di gesti, ritualità, memoria, convivialità e biodiversità. Insomma, una cultura che passa dalla tavola e che coinvolge tutti i sensi.

E in questo grande racconto, il pesce e il pesce conservato occupano un posto da protagonisti.

L’acciuga che insaporisce, il tonno che nutre, il mare che tramanda.

Dalle acciughe sott’olio che danno un tocco umami alla pasta della nonna, fino al tonno grigliato per un pranzo veloce ma pieno di gusto, il pesce conservato è parte integrante del patrimonio gastronomico italiano, soprattutto nelle regioni di costa come la Sicilia, dove il mare si mette in dispensa per essere condiviso, ogni giorno, con chi si ama.

È la cucina che nasce dalla necessità e diventa tradizione. Quella che rispetta la stagionalità, valorizza le risorse e si prende cura del territorio. Ed è proprio in questo spirito che operiamo noi ogni giorno: onorare il mare, rispettare le sue regole, trasformare i suoi frutti in cibo di qualità che racconta una storia antica.

Un pezzo di mare in ogni barattolo

Se la candidatura italiana sarà confermata, sarà anche un riconoscimento a tutte quelle pratiche, gestualità e tradizioni che rendono unico il nostro modo di mangiare — e di conservare il mare. Noi siamo fieri di contribuire a questo racconto, ogni giorno, con il nostro pesce, il nostro olio, la nostra passione.

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